Il coniglio pasquale e carote alla cioccolata – Sogno del 16.5.2005
Tempo di lettura : 3 minutiPer ringraziare i nostri fedeli lettori e festeggiare degnamente l’imminente festività pasquale abbiamo pensato di pubblicare il sogno “Il coniglio pasquale e carote alla cioccolata – Sogno del 16.5.2005”. Il sogno inizia quando mi trovo in ospedale perché un mio parente deve sottoporsi a una visita. La sala d’attesa del pronto soccorso somiglia a un casello autostradale: piena di gente, caotica, con un’atmosfera di disorganizzazione che rende il tempo infinitamente lento. Mentre aspetto, un’infermiera dell’accettazione annuncia con sicurezza che si occuperà di velocizzare le operazioni.
Accanto a me, inaspettatamente, è seduto un coniglio pasquale. Mi racconta che è lì per un controllo in vista della Pasqua ormai imminente. Lo fisso incredulo: è vestito con uno di quei costumi di peluche che si vedono nei parchi divertimento, ed è incredibilmente grande, quasi umano. Nonostante il suo sguardo inespressivo, percepisco una certa umanità in lui, e anzi, mi sembra un tipo piuttosto divertente. Mi chiedo che vita conduca. Lo si ricorda solo durante le festività, mi dico. La curiosità prende il sopravvento e gli faccio qualche domanda: cosa fa nel resto dell’anno? Quali sono i compiti di un coniglio pasquale? Con pazienza, mentre sgranocchia una carota ricoperta di cioccolato, mi spiega che passa il tempo a riposarsi e a visitare i parenti, dato che la settimana di Pasqua è sempre molto stressante. Inoltre, mi confida che scrive racconti e libri per bambini. Lo ascolto con interesse.
All’improvviso, mi ritrovo catapultato nella mia infanzia, ma con la consapevolezza di essere adulto. La sala d’attesa si trasforma in un locale dove alcuni dipendenti di una grande catena di supermercati stanno reclutando persone contro la loro volontà. Anch’io vengo trascinato via. Mi iniettano nel collo un chip elettronico, apparentemente utile per controllare gli accessi ai varchi degli ipermercati. Mi fanno entrare e uscire da un grande magazzino che ricorda quello che c’era nella mia città quando ero bambino. Tuttavia, il chip sembra non funzionare, e io mi infurio, protestando che devo tornare in ospedale per stare vicino al mio parente. Mi caricano su un vecchio pulmino Volkswagen rosso e mi abbandonano nel mezzo di un incrocio trafficato. Sono frettolosi e poco educati, e ripartono alla ricerca di altre “cavie”.

La scena cambia ancora. Ora mi trovo sotto un pergolato in una calda giornata estiva, circondato da un gruppo di persone. Tra loro c’è un uomo dal cognome breve, che inizia con la lettera G. Simpatico e modesto, mi sembra napoletano e mi ricorda il mio caro amico Gianfranco, che infatti proviene da Napoli. Mi giro e, sorprendentemente, ritrovo il coniglio pasquale. Gli chiedo cosa ci faccia lì e lui, sereno, mi risponde che quella è casa sua. La scena inizia a perdere coerenza: a tratti mi sembra di essere sotto il pergolato, altre volte nei pressi delle mura della mia città. Tuttavia, il caldo afoso mi fa pensare di trovarmi in una località dell’Adriatico.
Intorno a me cominciano a volare colombe blu, simili a quelle dipinte da Magritte, uno dei miei pittori preferiti. Sono trasparenti, quasi fatte d’aria, e si muovono con eleganza. Mi accorgo che forse il mio inconscio sta cercando di bilanciare il rosso, simbolo di tensione, con il blu chiaro, che evoca accoglienza e serenità. Le colombe entrano ed escono da un grande specchio sospeso nel nulla. La scena è irreale, immersa in un silenzio magico.
Spinto dalla curiosità, decido di attraversare lo specchio. Dall’altra parte mi trovo su uno sperone di roccia affacciato su una valle rigogliosa, attraversata da ruscelli luminosi e circondata da una foresta lussureggiante. Mi sembra di aver già visto questa scena in un film. Le colombe, sempre più numerose, si dirigono verso una grande quercia secolare, dove si appollaiano. Sotto l’albero, c’è un pittore seduto su uno sgabello di legno. Mi accorgo che gli uccelli non solo escono dalla tela che sta dipingendo, ma sembrano prendere vita. Il pittore mi guarda, sorride e mi porge un pennello, invitandomi a dipingere.
Accanto a me, il coniglio pasquale è intento a dipingere un campo di carote. Mi parla come se non mi avesse mai incontrato prima. Io lo riconosco, ma decido di non dir nulla. Mi confida che dipinge solo carote perché non sa disegnare altro, ma è contento di incontrare nuove persone e imparare qualcosa dal pittore, che reputa molto bravo.
Il sogno si interrompe bruscamente quando mia moglie mi scuote per svegliarmi. È ora di andare al lavoro, mi dice, ricordandomi che mi aveva già chiamato due volte.
Buona Pasqua a tutti i nostri lettori.

Media Italia Occhialinelbuio.com
Media Italia Occhialinelbuio.com: più di semplici sogni. Esplora articoli su psicologia, ricerche scientifiche, approfondimenti e analisi dedicati all’affascinante universo dell’onirico.