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Un ponte di Natale fra passato e presente – Sogno del 20 dicembre 2008
Tempo di lettura : 4 minuti

Un ponte di natale fra passato e presente è un sogno denso di simboli a mio giudizio altamente emozionali. Eppure durante i miei training autogeni non ho mai visualizzato nulla di particolare. Segno forse che non sempre ciò che noi consideriamo emozionale per il nostro Io profondo lo è altrettanto.

Mi ritrovo disteso sotto l’albero natalizio, assorto in riflessioni sulla mia statura: non sono certo se sono piccolo o meno, ma di certo non mi sento grande. Questa incertezza mi sorprende, dato che di solito nei sogni ho una percezione chiara della mia età. Ad ogni modo, eccomi nella casa d’infanzia, adagiato accanto a mio fratello sotto l’albero di Natale. È la magica notte della vigilia, che sembra fondersi con i giorni che la anticipano. Avvolti nell’oscurità del soggiorno, riviviamo un rituale della nostra infanzia: osserviamo l’albero dall’angolazione bassa, ammirando le luci scintillanti che lo adornano.

Nel sogno riflettevo su come, diventato adulto, le luci dell’albero di Natale avessero perso quel bagliore incantevole e puro di un tempo. Gianni Rodari sosteneva che l’incanto dell’infanzia dura poco. Io sono convinto che, da piccoli, anche le luci scintillano con maggiore intensità. Sarà forse una questione di luminosità delle lampadine? Ma nel mio sogno appare mia figlia, emergendo dal corridoio della vecchia casa in cui crescevo con i miei genitori. Mi chiedo cosa ci faccia mia figlia in questo inspiegabile contesto onirico. Si accuccia accanto a noi, esigendo una storia come quelle che le narro veramente durante la nostra tradizionale “Favole sotto l’albero” nella notte di Natale. Comincio a narrare, e lei, avida di dettagli, interpella con numerose domande per approfondire il racconto. Dimostra un interesse particolare per gli aspetti tecnici della storia, rivelando una mente analitica come la mia. Evidentemente, il frutto non cade mai lontano dall’albero. Lei è proprio come me: una sognatrice nata, che brandisce un righello millimetrato.

Mio fratello mi guarda mentre discuto con mia figlia. Mi sembra sconvolto. Non capisco perchè. Ad un tratto tutti e tre decidiamo di costruire un ponte sospeso fra le nuvole che arrivi alle porte di un immenso albero di Natale sospeso nell’aria. Mi moglie non è d’accordo e dice che è una pazzia. Ma da dove viene mia moglie ??? Lei dice che il progetto non è fattibile e che sicuramente non riusciremo. Ecco la solita razionale ! Io sento invece che con mia figlia potrei arrivare a piedi dall’altra parte del mondo. Decidiamo di costruire il ponte con del polistirolo avanzato dalla realizzazione dell’ultimo presepe che abbiamo costruito. Questo pezzo di polistirolo è veramente esistente nel garage di casa nostra. 

Si parte. Io farò la parte della direzione lavori, mia figlia il capo cantiere e dirigerà mio fratello nella costruzione del ponte. Ci alziamo da sotto l’albero e iniziamo ad aprire un varco nel muro di casa. Sarà l’accesso al ponte. Rapidamente avanziamo nella costruzione ed in breve terminiamo il tutto. Nel sogno la costruzione del ponte avanza nella notte ed io avverto chiaramente che si tratta della notte di Natale. L’aria è freddissima e nevica debolmente proprio come ci si aspetterebbe la notte di Natale. Vediamo dall’altra parte di casa nostra l’enorme albero di Natale. Nel sogno mi accorgo che non è un albero di Natale ma è una torre di cristallo che ho già visto in un altro sogno.

Io sono allegrissimo, mia figlia pure. Mio fratello è stanco ma ci segue. Decidiamo di prendere uno slittino e di lanciarci come i pazzi lungo il ponte oramai pieno di ghiaccio e neve per arrivare dall’altra parte. Prendo lo slittino da sotto l’albero di casa e mi accorgo che è lo slittino del film di Orson Welles “Quarto potere”. Ha anche la famosa scritta “rosebud” su un lato. Ci imbarchiamo tutti quanti. Io, mia figlia,mia moglie e mio fratello. Mia moglie borbotta come sempre e dice che ci ammazzeremo. Mia figlia sembra elettrizzata e smania come una indemoniata in preda alla più classica incoscienza giovanile. Io mi alzo, ed alzando la spada di legno grido come un pazzo: “volare e non crescere mai !”, prendo le redini dello slittino e con una spinta ci lanciamo verso la torre di cristallo. Il ponte è gigantesco e le strutture di polistirolo che lo reggono sono alte centinaia di metri. Lo slittino trema come un treno impazzito lanciato nella notte (di natale).

Procediamo ad una velocità pazzesca ed il vento e la neve ci sferzano la faccia. Mia moglie è terrorizzata. Nel sogno penso che queste cose non fanno per lei ma sono solo per veri sognatori. Le stelle brillano più che mai e le luci sono brillanti come quando eravamo piccoli. I loro colori sono più vivi e io sento anche il profumo del vero albero di Natale. Stiamo per arrivare e vediamo quello che c’è dall’altra parte. E’ un centro commerciale enorme con moltissima gente che fa le spese dell’ultimo minuto.

Mancano solo poche decine di metri all’arrivo, a un tratto la scena si trasforma. Siamo sempre sullo slittino ma dall’altra parte ci aspetta il salotto della nostra attuale casa con il suo albero pieno di regali e le luci accese. Io metto fuori i piedi ed inizio a frenare puntandoli nella neve fresca.

Arriviamo dritti sotto l’abete e ci fermiamo di colpo ad un centimetro dai regali. Per un attimo nessuno parla. Scendiamo dalla slitta e mia moglie dice che è stata una roba da matti. Mia figlia sembra iniettata di adrenalina e molto soddisfatta. Mio fratello è spettinato e con la faccia indurita dal freddo e protesta perchè è stato lasciato davanti a prendersi tutto il  vento e la neve. Cerca il passamontangna ma non lo trova. Io mi siedo sul divano e penso che è parecchio strano questo sogno. Siamo partiti dal passato per arrivare al presente. Mi assale un pensiero. Facendo in questo modo che sia possibile anche arrivare al futuro ?. Che dite, io ci provo.

 
Vecchine natalizie e salami esplosivi – Sogno del 12/1/1015
Tempo di lettura : 4 minuti

Questo sogno che narra di vecchine natalizie e salami esplosivi è talmente sconclusionato che non ho neppure tentato di osservarlo all’interno di un protocollo di training. Non per forza tutti i sogni devono avere un filo logico tale da potere essere elaborati una volta svegli. Anzi, molto spesso i sogni sono sconclusionati e tutto ciò che ricordiamo è semplicemente un insieme di più episodi o più scene non necessariamente legate fra di loro. Leggiamo assieme questo racconto e prendiamolo come viene, in piena leggerezza e divertimento. Ps: La foto che vedrete allegata alla presentazione è proprio la vecchina del sogno. E’ una vecchia decorazione del nostro albero di natale. Questo addobbo avrà circa circa ottanta anni, ma senza di lei non è Natale.

Buona lettura a tutti.

Il sogno ha inizio su un grande impianto estrattivo situato in mezzo al mare. La struttura è gigantesca e si estende su più livelli. Odo suoni bassi e pulsanti che rimbombano attraverso i tubi metallici della struttura. Ha tutta l’aria di un enorme videogioco che si estende su più livelli. Vedo parecchi silos molto grandi dei quali ignoro il contenuto. Leggeri rumori di macchine provengono dai piani bassi della struttura, e sbuffi di vapore o gas escono dai tubi.  Sono incaricato di dirigere una squadra che deve fare dei test antincendio.

Lavoro alacremente per mettere a punto un sistema che è della massima importanza per la sicurezza di quel luogo. Fra pochi giorni l’impianto sarà testato dal mio capo che è una donna severissima. Effettuo personalmente alcune messe a punto e mi arrabbio con il mio personale perché non è stato preciso. Tutte le messe a punto avvengono di notte, la scena si ripete per un paio di volte e nel sogno mi vedo dall’esterno mentre controllo idranti e sistemi elettronici di rilevazione. Le luci sono bianche e fredde, la notte è limpida e il cielo è terso ma io non mi curo di questi dettagli perché sono troppo impegnato a lavorare per la verifica che dovrò subire tra poco. Il mio capo è arrivato con un leggero anticipo e si è accomodata su una vecchia sedia a da mare di quelle fatte di plastica intrecciata che si usavano parecchi anni fa. Io faccio l’ultimo giro per vedere se tutto è pronto.

Chiudo una porta a tenuta stagna e improvvisamente la scena cambia. Mi ritrovo a vivere in un palazzo lussuoso situato non so dove. Ho appena acquistato un appartamento presso questa struttura e sembra che ci siano diversi problemi che non riesco a identificare. Forse sono problematiche relative al garage o forse no. Visto da fuori il palazzo sembra un ministero sontuoso e imponente nella sua costruzione. All’interno assomiglia a uno di quei palazzi moderni newyorkesi dove l’architettura è razionale e tutto è perfetto. Sono in compagnia di mia moglie e mia figlia che però in sogno non corrispondono alle persone. Solo mio fratello è veramente mio fratello. Anche lui ha un appartamento nello stesso palazzo.

Sarà questo il cottage del sogno ?

Entro in casa salendo una scaletta di pietra in stile moderno che sembra condurre ad un cottage alpino. Fuori è freddo e c’è la neve. Saliamo le scale e noto che incassato nel terreno ai piedi della scalinata c’è uno stretto acquario con una trota che vi nuota dentro. Penso che architettonicamente parlando è bellissimo, ma che la trota soffre inutilmente invece di vivere libera in un fiume.

Appena sopra la scala d’accesso c’è un pianerottolo e mio fratello mi illustra l’atrio del palazzo. Una meravigliosa piscina interrata è a disposizione dei condomini. La conoscono in pochi e in generale non è mai troppo affollata. Tutto attorno alla piscina ci sono alte pareti vetrate e si può vedere il paesaggio innevato.

Alcuni ascensori portano direttamente dentro il proprio appartamento quindi si può salire e scendere nella massima riservatezza. Enrico (mio fratello) sembra contento che si sia tutti assieme. Sicuramente ci vedremo più spesso. Facciamo un giro ai piani alti tanto per vedere la struttura del palazzo. Mentre giriamo mi fa visitare il suo appartamento dove tutto è perfetto. Il palazzo è stato appena costruito e vi sono innumerevoli camerieri e personale di servizio che gira senza sosta. Mio fratello nota una imperfezione in un battiscopa esterno del corridoio che conduce alla sua abitazione e mi dice che deve chiamare qualcuno a farlo sistemare. Mi lascia solo per qualche momento.

Dopo poco incontro una vecchietta che credo di riconoscere. Il suo volto non è nuovo ma per una qualche ragione non riesco mai a vederla in volto perché mi rivolge sempre le spalle. Ma certo adesso la riconosco! E’ un addobbo dell’albero di natale che aveva da piccola mia moglie!. E’ incredibile, cosa ci fa in questo sogno il personaggio di una delle decorazioni del nostro albero di natale?. La signora si avvicina. Dice che ci sono stati casi di avvelenamento da cibo o acqua e che è necessario dare delle analisi per scoprirne la provenienza. Mi prega di prelevare dei campioni dal bar del palazzo e farli analizzare.

Mio fratello si dirige verso il suo appartamento (ma non era andato via ?) e io resto in compagnia della vecchietta. Iniziamo a raccogliere i primi campioni di cibo. Prelevo un panino al prosciutto riferito a una certa data di produzione nella quale presumibilmente sono iniziati i contagi degli alimentari avariati. Poi prelevo una bottiglia d’acqua per verificare se il contagio può derivare dal batterio della legionella. Noto che sul tavolo c’è mezzo salame abbandonato. Lo metto in un contenitore a chiusura ermetica. Vedo che sulla superficie del salame ci sono dei misteriosi puntini bianchi che probabilmente sono creati da una pericolosa muffa alimentare.

Sarà il famoso salame esplosivo?

La signora continua a parlare senza sosta come fanno talvolta i vecchietti un po’ svampiti e nel frattempo mi porta in giro per il palazzo. La struttura adesso assomiglia a una lussuosa nave da crociera. La vecchietta mi dice di fare preso a fare analizzare i materiali prelevati perché ci sono delle persone in pericolo. Noto che il palazzo-nave ha molte persone le quali si dirigono frettolosamente verso i loro posti di lavoro o verso misteriosi incontri. Il tutto ha l’aria molto attiva e piena di persone che lavorano alacremente. Io ho il salame in mano e avverto che sono in pericolo. Non so se a causa del colesterolo o a causa della probabile presenza di muffe.

Con quel salame ho una voglia matta di farmi in panino ma improvvisamente decido di lanciare l’insaccato il più lontano possibile. Mentre è ancora in aria il salame esplode confermando la sua estrema pericolosità. Come accade in un videogioco la missione è stata completata e il sogno finisce qui.

 
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