Una donna di Spade – Sogno del 15/06/2014
Tempo di lettura : 3 minutiIl sogno una donna di spade inizia a Venezia nei dintorni di palazzo Ducale. Per qualche strana ragione non è come lo conosco nella realtà. Sembra piuttosto assomigliare a una enorme arena per rappresentazioni. E’ pieno di sedie e c’è molta gente in attesa. E’ sera e assieme a me ci sono mia moglie e mia figlia. Ho la strana sensazione che tutta quella gente stia attendendo noi. Infatti in breve si alza mia figlia la quale è in realtà è notoriamente timida e si lancia sul palco per presentarsi.
Lo speaker la annuncia . Lei si esibisce in un qualche genere di rappresentazione raccogliendo da quell’enorme pubblico molti applausi .
il sogno gioca brutti scherzi e un secondo dopo questo quadretto mi ritrovo in una vecchia bottega d’antiquariato veneziano. L’ambiente è proprio come dovrebbe essere. Quadri polverosi, volumi scuriti dal tempo e accatastati senza alcun ordine. L’antiquario è una mia ex collega di lavoro e mi sta mostrando una antica pianta della città Di Venezia. Nel sogno sento che ho un qualche compito ben preciso. Dopo poco tutto mi è chiaro. Devo andare a palazzo Ducale per combattere con la spada (medioevale) contro qualcuno. Manco a dirlo la spada medioevale è proprio l’arma con la quale faccio allenamento nella mia contrada.
Esco dal negozio di antiquariato con mia moglie appresso. Una una persona che non conosco mi si para davanti. Improvvisamente il tizio inizia a menare fendenti di dritto e rovescio. Io mi metto in guardia destra in posizione di parata. Avverto che per qualche motivo non riesco a essere sciolto come lo sono in realtà . Mi difendo con tutte le mosse che conosco ma con scarso risultato. Mia moglie mi osserva e pensa che io sia matto. Ad un certo punto del combattimento smetto di pensare come sempre dice l maestro nella realtà e inizio a tirare fendenti incrociati di dritto e rovescio. Tutto mi viene automatico, ma qualche sbaglio lo faccio sempre come veramente accade in allenamento.
Curiosamente nel sogno ho gli stessi difetti che ho nella vita reale. I miei piedi sono nella posizione errata e capisco che il maestro ha ragione . Se sono storto il colpo partirà storto e fuori linea, oltretutto se non porto correttamente il colpo, il mio compagno rischierò seriamente di fargli male. Realizzo che il combattimento di spade non è un gioco da bambini . Con qualche chilo di acciaio puoi fare seriamente male a qualcuno anche se è solo una simulazione. Le spade che si usano in allenamento sono solo repliche ma pur sempre delle armi da offesa.
La città è stupenda nella dolce notte della laguna. Le luci si riflettono sull’acqua sembrando tanti alberi di natale illuminati da mille lampadine. Venezia sembra risplendere come solo lei sa fare. Eterne armonie escono dai vicoli e canali avvolgendo me e mia moglie. Il combattimento prosegue senza troppa convinzione su un ponte coperto che in realtà è il collegamento di due palazzi i quali si affacciano su un canale antistante la laguna. So bene che nel sogno sono io a combattere, ma nello stesso tempo mi osservo da lontano.
Sono sulla riva di piazza San Marco e dalla mia posizione posso chiaramente osservare il duello. Il tutto ha un che di irreale e artefatto. Più che uno scontro sembra piuttosto un incrocio di spade fra amici. Ad un tratto la persona con la quale combatto inizia a dirmi che non sono nella posizione corretta che sto facendo un sacco di errori. Non sono abbastanza veloce, i piedi non sono posizionati correttamente e continuo a incrociare il passo. Io proseguo ancora nel duello ma il mio compagno si ferma e mi chiede cosa mi ha raccomandato a proposito delle distanze di sicurezza . Sembra spazientito e capisco che in realtà non è una persona qualsiasi ma il maestro d’armi che ci allena nella vita reale. Nel sogno penso che mi sta prendendo in giro come sempre. Pur essendo una persona assolutamente piacevole e divertente e’ in realtà inflessibile (come un vero maestro d’armi).
Improvvisamente lui avanza e tira un fendente rovescio, automaticamente torno in posizione di parata e rispondo con un fendente di dritto. A quel punto lui prende in ostaggio mia moglie e aggrappandosi ad una corda tipo liana si lancia dalla finestra cingendo in vita la mia consorte. Ambedue atterrano sullo spiazzo davanti al palazzo dove si stava svolgendo il combattimento. Io non ci penso due volte e mi lancio dalla finestra nel tentativo di liberare mia moglie. Nel sogno penso finestra.
Ma che razza di sogno è questo ?. Ma non era un allenamento ?. Perché diavolo stiamo facendo tutta questa confusione ?. Comunque arrivo anche io e mi paro davanti ai due. Il maestro dice che era ora di fare qualcosa di buono e che il colpo è stato portato correttamente. Mi fa i complimenti e dice quello che mi ha ripetuto veramente anche ieri sera. L’hai fatto bene una volta, se ripeti la mossa altre 1000 volte alla fine l’avrai imparata. Il quid è quindi ‘pensa di meno e combatti di più, il resto verrà automaticamente senza pensarci troppo’.
Il sogno sta per terminare. Claudia torna volentieri da me abbracciandomi. Io capisco “forse” perché ho combattuto. E’ lei la mia vera donna di spade.